Roberto-Cavalli

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[:en]Roberto Cavalli383. It’s the end of the ‘60s…

My fashion is also the result of my passion for experimentation, with colours, with designs, textures and materials.

It’s the end of the ‘60s… ROBERTO CAVALLI Maison is not yet officially born. After the first successes of my prints on fabric I decide to develop an idea I have had in mind for some time… printing on leather!

I wake up and am off to work very early… I attach the soft beige leather, light as silk, onto the printing table and begin to experiment…

I choose a small, attractive, six colour floral design… I use the same dyes with which I normally print on cotton fabrics. This type of dye sticks to the fibres… I cross my fingers, hold my breath… shall I get the same effect on leather?

This is an historic moment in the use of printed leather in fashion! This is the very first leather in the world printed with a coloured fantasy pattern!

Encouraged by the results I begin to print designs and floral patterns on leather with many different colour combinations.

But sales do not immediately follow hand in hand the interest shown in this revolutionary technique.

The printed leather inventory increases visibly, alarmingly. The pressure intensifies to find a solution to sell this growing inventory. I am dreaming of printed leather night after sleepless night!

From a Quilt book I get an idea of how to use my printed leather… I immediately begin to cut the printed leather into squares of four centimetres without taking into account the combination of the designs or the colours. I sew them together to make large PATCHWORK sheets. It is like creating a fabric that can expand or shrink at will.

With this material I begin to produce the new collection, innovatively different from any previous ones.

A younger and far more eccentric collection… more hippy and, as it happens, perfectly timed for that moment in history when the American hippie movement becomes increasingly popular. My idea catches the spirit of the moment!

I show the collection in my showroom in Paris with great success. Finally people begin to appreciate my work and discover my fashion. People begin to talk about me…

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Roberto Cavalli vintage

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[:it]Roberto Cavalli383. Siamo alla fine degli anni ’60…

La mia moda è anche frutto della mia passione nello sperimentare, con i colori, con i disegni, con le forme e con i materiali.

Siamo alla fine degli anni ’60… la ROBERTO CAVALLI non è ancora ufficialmente nata. Dopo i primi successi delle stampe su tessuto decido di sviluppare un’idea che avevo in mente da diverso tempo, la stampa su pelle…

Quella mattina mi alzo prestissimo e dopo aver fissato sul tavolo da stampa la morbida pelle beige, leggera come seta, inizio l’esperimento…

Scelgo un disegno floreale. Piccolo, carino, sei colori. Utilizzo i coloranti che normalmente uso per i tessuti di cotone, coloranti che di solito s’incollano alla fibra… incrocio le dita, trattengo il respiro… riuscirò a ottenere lo stesso effetto anche sulla pelle?

È un momento storico per la pelletteria e per il mondo della moda! La prima pelle al mondo stampata con un motivo fantasia, come se fosse un tessuto!

Incoraggiato dai risultati incomincio a stampare su pelle, disegni e fantasie floreali con le combinazioni di colori più disparate.

Ma le vendite non seguono di pari passo l’interesse dimostrato per questa rivoluzionaria tecnica di stampa su pelle.

La quantità di pelle stampata e invenduta aumenta a vista d’occhio. Devo assolutamente trovare una soluzione per ridurre il magazzino. Me la sogno anche di notte!

Da un libro di “Quilt” prendo l’idea su come utilizzare la mia pelle stampata… inizio a tagliare tutta la pelle che avevo stampato in quadratini di quattro centimetri senza prendere in considerazione l’abbinamento del disegno né quello del colore. Li cucio tutti assieme e realizzo dei grandi teli PATCHWORK. È come creare un tessuto che posso ampliare e rimpicciolire a piacere.

Con quel materiale inizio a produrre la nuova collezione, così innovativa e diversa dalle precedenti.

Una collezione più̀ giovane e decisamente più̀ eccentrica… più̀ hippy e, per quel momento storico nel quale il movimento americano dei figli dei fiori prendeva sempre più̀ piede, la mia idea era perfetta.

Presento la collezione nel mio showroom di Parigi con grande successo. Finalmente la gente iniziava ad apprezzare il mio lavoro e a scoprire la mia moda. La gente iniziava a parlare di me…

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