[:en]393. The time I didn’t meet Sophia Loren…[:it]393. Quella volta che non incontrai Sofia Loren…[:]
[:en]393. The time I didn’t meet Sophia Loren…
We are in the early seventies, the world has discovered my fashion. I am flooded with orders and busy at work for the new collections…
The phone rings, the receptionist announces that Mrs Ponti is on the line.
Destiny… usually I never answer calls from people I don’t know, but this time I decide to take the call.
I cannot believe It, it’s Sofia Loren! With her sweet and sexy voice she tells me that she has heard so much about me and my fashion that, in addition to her desire to wear my dresses, she would be very pleased to meet me.
I seem to dream. Yet an uncontrollable shyness, mixed with a kind of personal reserve, stops me. I feel as though I have been punched in the stomach… I have lost my voice.
I consider myself a worker of fashion, certainly not a stylist. At that time fashion designers were not superstars.
I like to create, to invent, but I recognize myself more as a crazy inventor than a fashion designer. More phone calls follow and I have the pleasure of talking with her, but I cannot assure her that I will go to meet her. I’m looking for silly reasons, stupid excuses to let her know that I cannot.
I don’t feel up to it. Maybe I am, but that’s not my world. I love the simple things. Why am I like this? Maybe that stammer that for so many years affected me physically had also affected me psychologically?
Or am I fascinated with her to the point of not wanting to touch the dream for fear this bubble will burst?
She is on a pedestal and I cannot get there. In the end I do not go! I send the dresses to her but I could not find the courage to go there personally.
Am I wrong? Certainly, I will regret it in the next ten years. I made a mistake, certainly, because again – because of my character – I denied myself the opportunity to learn not only from a great woman, but a true legend, an icon of cinema.
I will meet her several times many years later, but I never find the courage to mention that episode of my early shyness.
I wonder how many would have liked to be in my position at that
time. Few would have given up such an opportunity…
I LOVE YOU
[:it]393. Quella volta che non incontrai Sofia Loren…Siamo agli inizi degli anni settanta, il mondo scopre la mia moda. Sono sommerso dagli ordini e dal lavoro per le nuove collezioni…
Squilla il telefono, mi annunciano una certa signora Ponti.
Una fatalità̀, in genere non rispondo mai alle chiamate di persone che non conosco, ma questa volta decido di rispondere.
Non posso crederci. È Sofia Loren! Con quella sua voce sexy e dolce insieme mi dice che aveva sentito parlare tanto di me e che, oltre al desiderio d’indossare una mia giacca, le avrebbe fatto molto piacere conoscermi.
Mi sembra di sognare. Eppure un’irrefrenabile timidezza, mista a una forma di riservatezza, mi blocca. Sento come un colpo allo stomaco e la voce mi sparisce.
Io mi considero un operaio della moda, non certo uno stilista. Tra l’altro sono ancora lontani i tempi in cui i designer di moda diventeranno dei divi.
A me piace creare, inventare, ma mi riconosco più̀ nella figura dell’inventore pazzo che in quella del creatore di moda. Ci sentiamo di nuovo, scambio altre due parole con lei, ma non le assicuro che sarei andato a trovarla. Sto cercando sciocche ragioni, stupide scuse per farle capire che non mi è possibile.
Non mi sento all’altezza o forse lo sono, ma quel mondo non è il mio. Amo le cose semplici. Perché́ sono così? Forse quel balbettare che per tanti anni mi ha condizionato fisicamente mi aveva anche messo dei freni psicologici?
Oppure sono affascinato a tal punto da non voler toccare il sogno con mano per paura di rovinarlo?
Lei è su un piedistallo e io non posso arrivarci. Alla fine non ci vado! Le faccio avere i capi ma non trovo il coraggio di andarci personalmente.
Sbaglio? Di certo, me ne pentirò nei dieci anni successivi. Ho commesso un errore, sicuramente, perché́ ancora una volta – a causa del mio carattere – mi sono precluso la possibilità̀ di conoscere non solo un grande personaggio, ma un vero mito, un’icona del cinema.
La incontrerò varie volte, molti anni dopo, ma non ho mai trovato il coraggio di tornare su quell’episodio.
Chissà̀ quanti avrebbero voluto essere al mio posto in quel momento. Pochi avrebbero rinunciato a una simile occasione…
I LOVE YOU
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Ciao Roberto sempre un piacere leggerti …
Questa storia mi fa rivivere l’esperienza con Carlo Bay
Lo vedevo così GRANDE e io così PICCOLA ….quando vedevo il suo numero mi tremava voce mani gambe e nemmeno rispondevo poi con coraggio lo richiamavo, Siete due belle persone buona estate