[:en]418. The Sala Bianca at Palazzo Pitti…[:it]418. La Sala Bianca di Palazzo Pitti…[:]
[:en]418. The Sala Bianca at Palazzo Pitti…
The Fashion Shows at the Sala Bianca in Palazzo Pitti in Florence were held in Spring and Autumn. Each show was an event that attracted international press and buyers.
For me it was all new and its rhythm which offered no truce between the one show and the other excited me. At the same time it scared me. The glamour and charm of the events were palpable and undeniable.
My shows were so different from all the others. Their fantasy and colours fascinated. People liked them and burst into spontaneous applause. But my fashion was spontaneous. It was a natural expression of my attitude. It reflected my character, my exuberance and my folly. Yes, because every time I thought of not making it I threw into my collections all my energy. I had to create something unusual. Unique! I wanted to impress! I had no mental superstructure. I did not have anyone else to account to.
I was free, happy, irrepressible and irresponsible. I was doing and inventing all by myself and there was nobody to tell me what to do. I was free to think, free to act and even free to exaggerate. That was my luck. Everything was so simple and true.
But dreams, as always, sooner or later disappear. At one point marketing people began to appear on the scene. They wove relationships with the press and everything changed. They began the strategies that inaugurated the custom of lunches and large parties. The system changed perhaps forever. There were now new rhythms and new codes.
I kept dreaming about the old world where everyone helped and gave advice and, if things did not go as hoped, consoled one another.
Once upon a time, we were in fact a tight-knit group, friends who faced new adventures without knowing how they would end. All these new strategies somewhat unnerved me. I was deeply convinced that ideas and concepts had to prevail over marketing ploys.
I never imagined I would see changes to that world that would move me so much. I never thought that one day I would see it become a machine governed by cunning and by manoeuvres.
I LOVE YOU
[:it]418. La Sala Bianca di Palazzo Pitti…
Le sfilate in sala Bianca a Palazzo Pitti a Firenze si tenevano in primavera e in autunno. Ogni sfilata era un avvenimento che raccoglieva stampa e compratori internazionali.
Per me era tutto nuovo e quel ritmo che non dava tregua tra una sfilata e l’altra mi eccitava e al tempo stesso mi spaventava. C’era molto glamour e il fascino della manifestazione era indiscutibile.
Le mie sfilate così diverse da tutte le altre per fantasia e colori, affascinavano, piacevano e strappavano applausi. La mia moda era spontanea, così come era spontaneo il mio atteggiamento. Rifletteva il mio carattere, la mia esuberanza e la mia follia. Sì, perché ogni volta pensavo di non farcela e buttavo nelle mie collezioni tutte le energie che avevo per creare qualcosa di insolito. Di unico. Volevo stupire. Non avevo sovrastrutture mentali. Non dovevo rendere conto di niente a nessuno.
Ero libero, felice e incosciente. Facevo e inventavo tutto da solo e non c’era nessuno a dirmi cosa dovevo fare. Ero libero di pensare, libero di agire e libero anche di esagerare. Era proprio quella la mia fortuna. Tutto era così semplice e vero.
Ma i sogni, come sempre, prima o poi svaniscono. A un certo punto cominciarono ad apparire i primi personaggi che tessevano relazioni con la stampa e cambiò tutto. Iniziarono le strategie e s’inaugurò l’usanza dei pranzi e delle grandi feste. Il sistema cambiò. C’erano nuovi ritmi e nuovi codici.
Io continuavo a sognare il vecchio mondo in cui tutti si aiutavano e si davano consigli e se le cose non andavano come si era sperato, ci si consolava l’un l’altro.
Un tempo infatti eravamo un gruppo. Un gruppo di amici che affrontavano di volta in volta una nuova avventura senza sapere come sarebbe andata a finire. Tutte queste nuove messe in scena invece m’innervosivano ed ero ancora profondamente convinto che fossero le idee e i concetti a dover prevalere sugli stratagemmi del marketing.
Mai e poi mai avrei immaginato di veder cambiare così quel mondo che mi emozionava tanto. Non avrei mai creduto che un giorno l’avrei visto diventare una macchina governata dalle astuzie e dalle manovre.
I LOVE YOU
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Solo i “grandi” hanno avuto l’onore di poter realizzare una sfilata all’interno della meravigliosa Sala Bianca. Per molti stilisti rimarrà mera utopia. Purtroppo molte cose sono cambiate da allora. Posso solo immaginare le dinamiche interne ed esterne che hanno rivoluzionato il mondo della moda. La politica, il marketing e l’avvento dei social hanno modificato completamente e invertito le tendenze. Esiste in Toscana un’altra Sala Bianca di impareggiabile bellezza che si trova vicino Leccio: Il Castello di Sammezzano che purtroppo è stato messo all’asta. Questa è una delle tante ingiustizie del mondo moderno:” L’arte che viene svenduta al migliore offerente”.